L’ANGOLO DEL DOPO PERUGIA – PESCARA: UN BEL GRIFO SFIORA LA VITTORIA, MA È ALLARME IN DIFESA

Alla fine il prato del “Curi”, nonostante l’età non più giovanile, è riuscito a mandar giù le svariate decine di migliaia di litri d’acqua di cui si era imbevuto per via della violenta grandinata della mattina e tra Perugia e Pescara è andata, così, in scena la sfida.
La gara, terminata a reti inviolate, in realtà, non è stata affatto male, grazie a due squadre che si sono affrontate a viso aperto ed, a mancare, è stata la classica “zampata” vincente, magari al termine di una delle tante iniziative in area da parte delle due squadre.
Peccato perché, nonostante si dirà che il Pescara dell’ex Baldini (ieri squalificato) fosse in serie negativa da sei partite, va sempre ricordato che, se sta lassù in lotta per la B, un motivo ci sarà ed il Perugia, appunto, non ha palesato complessi di inferiorità. Anzi, tutt’altro, a dimostrazione, ancora una volta, che i problemi non sono tanto legati ad aspetti di natura tecnica dei singoli, piuttosto alla capacità di assemblarsi, di adattarsi ai dettami tattici del Mister, di rabbia agonistica e di continuità negli infortuni. Certo, per quanto i Biancorossi siano andati vicini al vantaggio in almeno quattro occasioni, in particolare con il legno colpito da Matos a portiere battuto, permane l’incapacità di mostrarsi più cattivi negli ultimi venticinque metri e, in questo senso, come confermato dal tecnico romano nel dopo gara, si cercherà di intervenire la prossima settimana. Ma se, da un lato, i Biancorossi, all’indomani della beffarda sconfitta di Gubbio, si sono mostrati più vogliosi e aggressivi, sfoggiando quella veemenza di chi desideri ottenere un determinato obiettivo, sul fronte dei guai c’è un forte credito verso il fattore C. Perdere, infatti, tre difensori nel volgere di sei giorni, ossia Riccardi per lesione al menisco (a Gubbio), Angella per lussazione alla spalla (ieri) e Mezzoni (ieri) per un brutto colpo alla caviglia, dopo un duro scontro di gioco, comporterà che da oggi si dovrà, per forza di cose, intervenire anche sul pacchetto arretrato.
Si è parlato tanto di necessità di dare continuità ai risultati fin dalla prima di campionato, ma si finisce sempre di omettere il disagio legato alla conta degli indisponibili, il tutto in un quadro di avvicendamento societario e di cambio dell’ allenatore. Guarda caso, anche Zauli, a prescindere dalle idee calcistiche rispetto al suo predecessore, si è trovato e, tutt’oggi si trova a far fronte a problemi di formazione per via degli infortuni, muscolari, è vero, ma, come abbiamo visto in questi giorni, anche dovuti a scontri di gioco. Insomma si sfiderebbe chiunque a poter imbastire un buon lavoro, dare seguito ad un percorso, perdendo pezzi importanti nel breve periodo ed in questo ci sentiamo di condividere perfettamente lo sconforto di Mister Zauli. E se tale problematica condizioni pesantemente la competitività anche delle grandi squadre a ben altri livelli, figuriamoci come non possa farlo in un campionato fisico come quello di serie C, in cui la qualità dei singoli, fa la differenza eccome.
Lo abbiamo visto con Di Maggio, che, in questo momento, insieme a Matos, è praticamente inamovibile e viene collocato sulla corsia di sinistra, con il brasiliano ad agire quasi da seconda punta a supporto di Montevago, in attesa di buone nove dal mercato. Il tutto per far spazio a Cisco, che sta, piano piano, tornando sui suoi standard. Da lunedì Meluso e Giugliarelli che, come dichiarato da Zauli, sono in contatto continuo con lo stesso, proveranno a stringere per almeno un paio di soluzioni in attacco, una delle quali potrebbe essere il senegalese Kanoute, in rotta con il Trapani. Ma, alla luce di quanto successo oggi, oltre ad almeno un innesto a centrocampo, servirà, come detto, almeno un altro paio di acquisti in difesa e, contemporaneamente, lavorare sul fronte delle cessioni. Di Seghetti (allo Spezia), sempre che decida di partire, di Squarzoni (verso Piancastagnaio?), di Ricci (verso Messina?), ma anche di Pallson e, forse, di Bartolomei.
Sarà, insomma, una settimana cruciale per definire le linee strategiche a medio – lungo termine di un Perugia che sabato sarà chiamato all’ennesima prova del nove su un campo ostico, quello del Rimini. Ma, forse, il miglior acquisto potrebbe essere quello di non perdere ulteriori pezzi e chiudere in maniera dignitosa un torneo tra i più tribolati della storia, pianificando, sin da ora, una buona base per poter ripartire in maniera, stavolta, vincente.

Per Perugia2005News Alessio Torzuoli

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